Il cybercrime sta diventando un fenomeno diffuso. Negli Usa si è registrato un aumento del 154% nel volume dei sinistri che va dal 2011 al 2013, secondo i dati registrati da una nota una compagnia assicurativa.
Per proteggersi dai rischi informatici esistono coperture all risks che garantiscono:
Danni materiali: per hardware e macchinari ad alta tecnologia. Ricostruzione di archivi informatici e programmi.
Danni Immateriali: Alterazione o distruzione dei programmi e dei dati senza danno materiale all’hardware. Vari possono essere i fattori: Errore umano, dolo dei dipendenti, cyber crime: hacker, virus, malware, DDos, etc.
Danni indiretti: Perdite di profitto e maggiori costi per la prosecuzione dell’attività dovuti agli eventi coperti dalla polizza
La copertura è prestata nella forma All Risk perché indennizza per tutti i danni che possono capitare salvo quello che è espressamente escluso.
Esempi di danni coperti: furto, fulmine, incendio, danni d’acqua, fenomeno elettrico, terremoto ( i c.d danni materiali); crash della rete, rifiuto del servizio, errore umano, infedeltà dipendenti, attentato all’immagine, spese per il ripristino dei dati (i c.d. danni immateriali).
Se non sei ancora coperto per questo rischio compila la richiesta di contatto. Verrai ricontattato da un nostro consulente dell’assicurazione Cyber.
E in Italia? Proprio nei giorni in cui si celebrava la Giornata mondiale per la sicurezza in rete (Safer internet Day) promossa dalla Commissione Europea, si è verificato l’ennesimo caso di cyber crime. Grandi multinazionali americane?
Colossi finanziari? Istituzioni strategiche? No. Italia, Toscana.
Piccoli Comuni, divisioni commerciali di enti pubblici, commercialisti, avvocati, studi notarili e tante piccole e medie imprese.
Il responsabile è sempre lui: cryptolocker. Il meccanismo, ugualmente noto: mail proveniente da un indirizzo conosciuto (clienti, amici, fornitori), in allegato una fattura, una bolletta o un preventivo che una volta aperto blocca il computer e invia un messaggio con la richiesta di pagamento per il recupero dei dati. Per la cronaca, al momento la Polizia Postale Toscana ha ricevuto oltre 400 denunce, chi tra questi ha pagato non si è visto restituire neanche un file. “Per questo la prima raccomandazione è quella di non pagare – spiega il vicequestore aggiunto del Compartimento di polizia postale della Toscana Stefania Pierazzi.
La potenza di questo virus è davvero notevole, in pochissimi sono riusciti a recuperare parte dei loro dati, tramite tecnici specializzati che naturalmente chiedono cifre importanti”. Cifre che per professionisti e imprese di piccole dimensioni possono incidere in maniera importante sul business, senza contare l’inevitabile interruzione dell’attività dovuta al blocco del pc e le eventuali richieste di risarcimento per la perdita dei dati di terzi propone soluzioni assicurative con le migliori compagnie di mercato.
In questo contesto economico-sociale, vi è un ampia offerta assicurativa ma è difficile scegliere. Crediamo fortemente che sia indispensabile avere un consulente assicurativo come partner dei propri affari. Solo attraverso il broker assicurativo si può avere la selezione del mercato e l’assistenza a 360 gradi che merita un azienda per crescere serenamente.
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