Violazione delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro:
Reati societari
Delitto contro la P.A.
Delitti informatici e trattamento illecito di dati
Delitti contro l’industria e il commercio
Reati ambientali:
e altri ancora....
Cos'è il decreto legislativo n. 231 del 2001?
E' un complesso di norme che regola una nuova forma di responsabilità a carico degli Enti
Cosa si intende per Enti?
Si intendono società o associazioni con o senza personalità giuridica; in ogni caso, la legge non si applica alle imprese individuali, alle pubbliche amministrazioni a agli enti pubblici non economici. (Una recente sentenza della Suprema Corte - Cassazione Penale del 7.2.2012 n. 4703 - ha invece confermato l'applicabilità della normativa in tema di responsabilità amministrativa anche ai professionisti - nel caso in esame uno studio odontoiatrico in forma di sas)
Quali sanzioni sono previste nel caso sia accertata la responsabilità amministrativa dell'Ente?
Possono essere applicate sia sanzioni pecuniarie che interdittive. Le sanzioni pecuniarie vanno da un minimo di € 258.220,00 ad un massimo di € 1.549.370,00. Le sanzioni interdittive possono comportare il divieto di esercitare l'attività, la revoca delle autorizzazioni, il divieto di contrattare con la amministrazione, la revoca di finanziamenti e contributi pubblici.
L'affermazione della responsabilità dell'ente è un fatto automatico?
No, dipende da chi ha commesso il reato e da come il fatto è accaduto. I reati possono essere commessi o da soggetti apicali (con funzioni di rappresentanza amministrative, direzione anche di fatto dell'ente o di una sua unità organizzativa), o da soggetti sottoposti alla loro vigilanza, quindi dipendi o collaboratori anche esterni.
Se il magistrato accerta che non è stato adottato un efficace modello organizzativo, l'ente risponderà comunque del reato, a prescindere da chi lo abbia commesso, apicale o sottoposto che sia. Nei casi invece, in cui risulterà che un efficace modello di organizzazione, gestione e controllo sia stato adottato, sarà determinante comprendere quale soggetto abbia commesso il reato:
- se è stato commesso da soggetto apicale, l'ente potrà essere ritenuto responsabile del caso di inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza nei suoi confronti a meno che non dimostri che l'autore del reato ha eluso fraudolentemente il modello di organizzazione e controllo;
- se, invece, l'illecito è stato commesso da persone sottoposte all'altrui direzione o vigilanza, l'ente non ne risponderà, ma solo se siamo in presenza di un modello idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi.
Quali finalità deve raggiungere il modello organizzativo?
I reati sono di diverse tipologie (vedi elenco). L'impresa può essere più coinvolta in reati societari o collegati alla violazione delle norme antinfortunistica rispetto ad altri tipi. Comunque sia, potrà opportunamente cautelarsi predisponendo un efficace modello organizzativo, in base alla natura, alle dimensioni e alla tipologia di attività svolta, con la finalità di scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio.
Come può essere raggiunto questo obiettivo?
Nel modello, l'impresa deve innanzitutto individuare le aree della sua attività nelle quali possono essere commessi i reati, poi deve descrivere con quali modalità e con quali mezzi finanziari prevenirli e infine, deve prevedere sia un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello, sia un sistema di informazione dell'organismo di vigilanza.
Organismo di vigilanza?
E' previsto nel sistema della legge 231. Fatta eccezione per gli enti di piccola dimensione, è necessario affidare il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli attuati e di curarne l'aggiornamento a una struttura dotata di autonomi poteri di iniziativa e controllo.
Quindi un buon modello organizzativo ed un organismo di vigilanza efficace possono rappresentare una garanzia sufficiente per l'ente?
Si, se il reato è stato commesso da un sottoposto. Se invece lo ha commesso un soggetto apicale, l'ente deve dimostrare che l'amministratore, l'institore o il dirigente hanno eluso fraudolentemente il modello.
Quindi se il soggetto apicale ha commesso il reato nel suo esclusivo interesse l'ente non ne risponderà?
In tutti i casi in cui venga accertato l'interesse esclusivo o il vantaggio dell'autore del reato, apicale o sottoposto che sia, l'ente, non avendone tratto alcun profitto, non ne risponderà.
Cosa può accadere quando viene accertata la commissione di un reato da parte di un soggetto apicale o di un sottoposto?
Viene effettuato dalla magistratura un accertamento per valutare se sussiste, oltre alla responsabilità penale personale, anche l'eventuale responsabilità amministrativa in capo all'ente.
Sono previste riduzioni di sanzioni?
Si. La sanzione pecuniaria è ridotta della metà se l'autore del reato ha commesso il fatto nel prevalente proprio o di terzi e l'ente non ne ha ricavato vantaggio o ne ha ricavato un vantaggio minimo, ovvero se il danno patrimoniale cagionato è di lieve entità. Altrimenti, può esserci una riduzione da un terzo alla metà se l'ente ha risarcito integralmente il danno ed ha eliminato, o si è adoperato per eliminare le conseguenze dannose o pericolose del reato. In ogni caso per accedere alla riduzione della sanzione pecuniaria, l'ente dovrà dimostrare di avere adottato e reso operativo, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, il modello organizzativo idoneo a prevenire i reati della specie di quello verificatosi.
E per quanto riguarda le sanzioni interdittive?
L'ente non subirà sanzioni interdittive se oltre a risarcire il danno e a mettere a disposizione il profitto conseguito, dimostrerà di avere eliminato le carenze organizzative che lo hanno determinato. Se invece l'ente dimostrerà l'impossibilità di effettuare le attività riparatorie (risarcimento del danno e restituzione del profitto conseguito, eliminazione delle conseguenze dannose e delle carenze organizzative) il giudice potrà disporre la sospensione del processo per consentire all'ente di provvedervi.
Come si assicura la responsabilità delle società e degli amministratori per la legge 231 del 2001?
Le sanzioni amministrative non sono per legge assicurabili, così come non è possibile assicurare tutte le azioni commesse con dolo. E' opportuno però per l'azienda o per chi svolge funzioni apicali, stipulare una polizza di tutela legale che copra tutte le spese legali connesse alle sanzioni amministrative pecuniarie e non pecuniarie, previste dall'art 9 della legge, comprese le misure cautelari. E' noto infatti che questi procedimenti possono prevedere l'esborso di ingenti somme di denaro e l'utilizzo di avvocati specialistici possano portare ad una risoluzione della problematica.
Per tutte le posizioni apicali, i membri dell'organismo di vigilanza, e i membri del collegio sindacale è possibile stipulare una polizza di responsabilità civile che li copra dalle responsabilità per colpa nell'esercizio delle loro funzioni.
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