Il cambiamento climatico e i sinistri catastrofali

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Oggi si fa un gran parlare del cambiamento climatico e i governi si riuniscono per porre un freno alle emissioni che secondo gli scienziati sono la causa principale dell’innalzamento della temperatura terrestre causa principale del cambiamento.

Ma è veramente così? Cosa ne pensano gli assicuratori che pagano i sinistri?

Il Swiss Re Institute ha elaborato delle statistiche che effettivamente evidenziano che i sinistri catastrofali sono oggi 20 volte maggiori rispetto a 50 anni fa.

Gli eventi atmosferici sono responsabili di almeno il 75% della totalità dei sinistri catastrofali.

Quindi il clima sta cambiando?

Il Clima ha una variabilità naturale a cui si aggiunge un cambiamento antropogenico i cambiamenti socio-economici dovuti alla Crescita Demografica, all’Urbanizzazione e allo Sviluppo Economico rendono il territorio più vulnerabile aumentando i rischi da eventi meteorologici.

La variabilità naturale del clima si calcola con fluttuazioni a breve termine dei sistemi climatici giorni, stagioni, annuali, interannuali, decenni ecc. mentre il cambiamento climatico in tendenze a lungo termine sulle media climatiche decenni, secoli e oltre.

Per gli uragani del Nord Atlantico i legami con il cambiamento climatico rimangono molto incerti e a seconda della fase di variabilità naturale, le tendenze del cambiamento climatico antropogenico possono aumentare o diminuire rendendo molto difficile una statistica significativa.

La previsione è che il cambiamento climatico antropogenico porterà ad una intensificazione dei fenomeni ma l’andamento della frequenza rimane incerto.

Il rischio degli incendi boschivi è in aumento in California, la frequenza dei giorni con condizioni favorevoli agli incendi estremi è più che raddoppiata negli ultimi 40 anni mentre in Australia  è aumentata del 30% negli ultimi cento anni.

Le stagioni degli incendi negli ultimi 40 anni si sono allungate su un quarto della superficie delle foreste.

Il cambiamento climatico antropogenico ha aumentato la probabilità di piogge intense causa di inondazioni sempre più gravi.

L’aumento di 1°C delle temperature fa aumentare i volumi delle precipitazioni tra il 13% e il 17%.

Il cambiamento delle metodologie di monitoraggio di grandine e tornado  non consentono delle statistiche attendibili e gli effetti dei cambiamenti climatici attuali e futuri sulla grandine rimangono molto incerti.

Negli USA attualmente nel mondo accademico si dibatte se esiste un collegamento tra i tornado a l’aumento dell’umidità nell’aria.

In conclusione ad oggi la variabilità naturale prevale sul cambiamento climatico antropogenico per gli eventi primari quali Uragani del Nord Atlantico, i tifoni in Giappone e le tempeste tropicali in Australia mentre per gli eventi secondari come incendi boschivi, inondazioni o piogge torrenziali, il cambiamento climatico è una causa anche se non l’unica.

 

Federico Fiocchi Insurance Broker